Sperone della Brenva

- Valle d’Aosta - Italia

Il versante meridionale del massiccio del Monte Bianco, in Val d’Aosta nelle Alpi Occidentali è composto prevalentemente da rocce granitiche fratturate. Tale configurazione geologica, accumunata alla presenza pareti rocciose subverticali le cui vette superano i 4.000 m, rende questa zona suscettibile a crolli in roccia o a crolli di ghiaccio e roccia (ice-rock-avalanches) di notevole importanza. La zona del Ghiacciaio della Brenva è rilevante da questo punto di vista in quanto nell’ultimo secolo è stata soggetta a due ice-avalanches, il più importante nel 1997.

Studi geo-strutturali recenti dimostrano che crolli rocciosi di piccole-medie dimensioni in quest’area sono comuni e suggeriscono che eventi della portata del crollo del 1997 possano verificarsi con una frequenza relativamente scarsa, mentre eventi con volumi di qualche decina di migliaia di metri cubi potrebbero verificarsi con cadenza annuale. In tali condizioni è quindi importante continuare e rinforzare le attività di monitoraggio ed early-warning atte a mitigare l’eventuale rischio presentato dalle ice-rock avalanches.

Per queste ragioni due campagne periodiche di monitoraggio con sistema GBInSAR LiSAmobile sono state eseguite nel 2017 e 2020.

Questo sito è interessante per le particolari condizioni ambientali e logistiche che si sono affrontate. Il sistema LiSAmobile è stato installato su di uno sperone roccioso affiorante dal ghiacciaio posto a 3.200 m s.l.m ed è stato necessario provvedere ad un sistema di alimentazione ibrido che potesse funzionare efficacemente a quelle quote e con temperature medio vicine o inferiori a 0° C.

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